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INTERNAZIONALmente N. 3 - Sezione Logistica e Trasporti

La Logistica del 2025: tra instabilità globale e nuove strategie contrattuali

a cura di
SPES s.a.s. di Scanavino Mauro & C e 
CAVA International S.r.l.
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Introduzione
Dopo un decennio relativamente stabile – dal 2010 al 2020 – in cui i costi logistici hanno seguito oscillazioni contenute, principalmente legate al prezzo del carburante, gli ultimi anni hanno stravolto gli equilibri del settore. L’inizio del nuovo decennio è stato segnato da eventi straordinari: prima la pandemia globale, che ha interrotto le catene di fornitura e accelerato la diffusione dell’e-commerce anche per i beni essenziali; poi le crisi geopolitiche a partire dal 2022, che hanno causato impennate significative nei costi dell’energia e dei trasporti. Basti pensare che nel solo 2022 il carburante è aumentato del 23% e l’energia elettrica del 59%.

Anche se parzialmente riassorbiti, questi aumenti si sommano al costo del denaro, cresciuto per effetto delle politiche restrittive della Banca Centrale Europea volte a contenere l’inflazione. Sul fronte del lavoro, le aziende del settore hanno registrato un incremento medio del 5,3% per addetto a partire dal 2022. E non è tutto: il nuovo contratto collettivo, in vigore dal 1° gennaio 2025, prevede ulteriori aumenti salariali tra il 12 e il 14% per il personale viaggiante e non.

Un ulteriore fattore critico è rappresentato dai costi di magazzino. Dopo anni di gestione “just in time” e contenimento dei canoni di locazione, dal 2021 si assiste a una crescita costante della domanda di spazi, con aumenti medi tra il 6% e l’8% annuo.

Il mercato risponde: tra resilienza e riorganizzazione

A dispetto del calo della produzione industriale registrato dopo la ripresa post-pandemica, gli operatori logistici hanno continuato a investire in infrastrutture di magazzino. Apparentemente controintuitiva, questa strategia riflette un cambio di paradigma nel mondo industriale, che oggi tende a bilanciare meglio tra scorte e approvvigionamenti just in time, per proteggersi da nuove interruzioni e incertezze.

Parallelamente, le imprese stanno esternalizzando sempre più attività non strategiche – tra cui trasporto e magazzinaggio – affidandole a operatori specializzati, in un’ottica di maggiore efficienza operativa e controllo dei costi.

Verso una logistica più solida e contrattualizzata

Il settore logistico italiano si sta progressivamente consolidando: dalle 114.000 imprese attive nel 2009 si è passati a 89.000 nel 2024. La tendenza sembra destinata a proseguire, con la sopravvivenza delle realtà più strutturate, in grado di generare economie di scala, investire in innovazione e sostenere contrattazioni più articolate con la committenza.

Gli operatori richiedono oggi condizioni più stabili: contratti di durata almeno triennale, in grado di ammortizzare gli investimenti effettuati, e una maggiore formalizzazione delle clausole economiche, con l’indicizzazione dei costi principali. In questo scenario, l’approccio manageriale alla logistica si impone come modello dominante: analisi strutturata dei rischi, pianificazione puntuale, scambio informativo continuo con il cliente, attenzione ai costi indiretti (danni, scadenze, urgenze).

Conclusioni

La logistica sta scrivendo una nuova pagina, fatta di collaborazione strategica tra imprese, professionalizzazione crescente e contrattualizzazione evoluta. Per gli operatori e per chi li affianca – anche dal punto di vista legale – si apre una stagione di opportunità e responsabilità, in cui le scelte contrattuali assumono un ruolo decisivo nella tenuta e nello sviluppo del sistema produttivo.





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